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In data 28 ottobre 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato in bozza la legge di bilancio 2022 intervenendo, all’art. 9, sul credito d’imposta per investimenti in beni strumentali e per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Si tratta di una bozza che sarà oggetto di intervento prima dell'approvazione, ma vediamo comunque le principali novità abbozzate dai legislatori. 

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi

1) Investimenti in beni materiali e immateriali ordinari

Nella bozza di legge non vi è alcun intervento sul comma 1054 dedicato a questi investimenti. Rimane, pertanto, che per gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021 (oppure 30 giugno 2022 sempre che sia l’ordine sia stato accettato e sia stato pagato un acconto almeno del 20% entro il 31 dicembre 2021), il credito è pari al 10% del costo, fino a 2 milioni di euro.

2) Investimenti in beni compresi nell’allegato A della L. 232/016 – ovvero beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello «Industria 4.0»

Nella bozza di legge il credito d’imposta relativo ai beni di cui all’allegato A viene prorogato fino al 31/12/2025, ma viene dimezzato rispetto a quello previsto nel 2022.

Nello specifico per gli investimenti effettuati dal 1 gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025 (oppure 30 giugno 2026 sempre che sia l’ordine sia stato accettato e sia stato pagato un acconto almeno del 20% entro il 31 dicembre 2025) il credito d'imposta è' riconosciuto nella misura:

- del 20 % del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

- nella misura del 10 % del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;

- nella misura del 5 % del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Invece, rimane per gli Investimenti effettuati dal 1 gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 (oppure 30 giugno 2023 sempre che sia l’ordine sia stato accettato e sia stato pagato un acconto almeno del 20% entro il 31 dicembre 2022) che il credito d'imposta è' riconosciuto nella misura:

- del 40 % del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

- nella misura del 20 % del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;

- nella misura del 10 % del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

3) Investimenti in beni compresi nell’allegato B della L. 232/016 – ovvero beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali «Industria 4.0»

Nella bozza di legge il credito relativo ai beni di cui all’allegato B viene prorogato fino al 31/12/2023, rimanendo inalterato il valore del credito. Viene invece rimodulata l’agevolazione per gli anni successivi.

Nello specifico per gli investimenti:

- effettuati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2023 (oppure 30 giugno 2024 sempre che sia l’ordine sia stato accettato e sia stato pagato un acconto almeno del 20% entro il 31 dicembre 2023), il credito d'imposta è riconosciuto nella misura del 20 % cento del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro;

- effettuati dal 1 gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2024 (oppure 30 giugno 2025 sempre che sia l’ordine sia stato accettato e sia stato pagato un acconto almeno del 20% entro il 31 dicembre 2024), il credito d'imposta è riconosciuto nella misura del 15 % cento del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro;

- effettuati dal 1 gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025 (oppure 30 giugno 2026 sempre che sia l’ordine sia stato accettato e sia stato pagato un acconto almeno del 20% entro il 31 dicembre 2025) il credito d'imposta è riconosciuto nella misura del 10 % cento del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Si considerano agevolabili, inoltre, le spese per servizi sostenute in relazione all'utilizzo dei beni di cui al predetto allegato B mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.

Credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0. e in altre attività innovative di cui all’art. 1 comma 198 ss. della L. 160/2019.

Il credito d’imposta spettante per le attività di ricerca e sviluppo previste dal comma 200 è pari al:

- 20%, per il periodo in corso al 31/12/2022 “(…) nel limite massimo di 4 milioni di euro”;

- 10% dal 1/01/2023 al 31/12/2031 “(…) nel limite massimo di 5 milioni di euro”.

Il credito d’imposta spettante per le attività di innovazione tecnologica previste dal comma 201 è pari al:

- 10% fino al 31/12/2023 “(…) nel limite massimo di 2 milioni di euro”;

- 5% dal 1/01/2024 al 31/12/2025 “(…) nel limite massimo di 2 milioni di euro”.

Il credito d’imposta spettante per le attività di design e ideazione estetica previste dal comma 202 è pari al:

- 10% fino al 31/12/2023 “(…) nel limite massimo di 2 milioni di euro”;

- 5% dal 1/01/2024 al 31/12/2025 “(…) nel limite massimo di 2 milioni di euro”.

Il credito d’imposta spettante per le attività di innovazione tecnologica previste dal comma 201 è pari al:

- 10% fino al 31/12/2023 “(…) nel limite massimo di 2 milioni di euro”;

- 5% dal 1/01/2024 al 31/12/2025 “(…) nel limite massimo di 2 milioni di euro”.

Il credito d’imposta spettante per innovazione tecnologica previste dal comma 201 “(…) finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 (…) è pari al:

- 15% per il periodo d’imposta in corso al 2022 nel limite massimo di 2 milioni di euro;

- 10% per il periodo d’imposta in corso al 2023 nel limite massimo di 4 milioni di euro;

- 5% per il periodo d’imposta in corso al 2024 e fino al 31/12/2025 nel limite massimo di 4 milioni di euro.

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