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Come specificato nel precedente intervento, nelle vendite online effettuate nei confronti di privati comunitari, al superamento della sogli di euro 10.000,00, si deve applicare l’iva del paese di destinazione.

Questo comporta, pertanto, la realizzazione di listini differenti, in base al paese UE di destinazione della merce. Il primo problema da affrontare, pertanto, è capire quale sia l’aliquota Iva da applicare in ciascun paese. Inoltre, non è così scontato e immediato prevedere la modifica dei listini. L’aliquota, ovviamente, dipende dal tipo di bene venduto.

Come determinare l’aliquota

La Comunità europea ha messo a disposizione un servizio on line al link https://ec.europa.eu/taxation_customs/tedb/vatSearchForm.html, attraverso il quale inserendo il paese di destinazione e indicando la categoria del prodotto o il codice doganale (ovvero inserendo il TARIC), viene “fornita” l’Iva da applicare. Tuttavia, tale servizio non è affidabile in quanto, in alcuni casi, l’aliquota indicata si è rivelata non corretta. Sarebbe meglio, pertanto, verificare sui siti dei singoli paesi.

Come dichiarare l’iva

Una volta iscritti all’OSS l’operatore dovrà compilare la dichiarare IVA OSS ogni trimestre e trasmetterla entro il giorno 30 del mese successivo. Nel caso in cui il giorno di scadenza sia festivo e/o sia sabato non esiste alcuna proroga. Nel caso in cui per il trimestre di riferimento non siano state effettuate operazioni il modello va comunque presentato in bianco. Il termine per pagare l’iva è il medesimo di quello di presentazione del modello. Il pagamento e l’inoltro della dichiarazione potrebbero non coincidere, ma comunque il pagamento non può essere effettuato oltre il giorno 30 del mese successivo. Non è possibile usufruire dell’istituto della compensazione. Ovviamente l’iva dovuta tramite il sistema OSS non può essere portata in detrazione all’iva assolta per l’acquisto che viene esposta nella dichiarazione IVA Italiana.

La modifica dei listini

Uno dei primi problemi è capire se abbia un senso prevedere listini distinti per paese. Questo, ovviamente rende complicato il lavoro di preparazione e di gestione commerciale.

Sarebbe opportuno mantenere inalterati i listini per quei paesi in cui l'aliquota iva è inferiore a quella Italiana. Infatti, se il prezzo a listino è 10 euro oltre iva al 22%, quindi 12,20 euro di prezzo di vendita al consumatore finale, scomputare un’iva inferiore, per la dichiarazione IVA MOSS ci porta solo vantaggi.

Viceversa, in caso di vendita a paesi con aliquota superiore vale la pena fare una valutazione in termini di volume di vendite. Ovviamente se in Ungheria manteniamo inalterato il listino di euro 10 euro+ iva al 22 (prezzo finale 12,20) di merce, per ogni singola merce venduta ci sarà una perdita di 0,40 centesimi sul prezzo di vendita (scorporare il 27% dal prezzo finale di euro 12,20 da un valore di 9,60). In caso di volumi importanti, la perdita in termini di iva versata sarebbe maggiore allora avrà un senso ritoccare il listino (e vendere in Ungheria a 12,70).

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